Spot Nike Air Revolution, 1987

Nel 1987 la piccola agenzia pubblicitaria Wieden+Kennedy propose alla Nike per uno spot la canzone Revolution (1968), lato B del 45 giri Hey Jude e successivamente presente nel White Album, canzone in cui John Lennon ha affrontato lo sconvolgimento politico globale del 1968.

La Nike riuscì a garantirsi il brano per lo spot grazie al supporto di Yoko Ono, che dichiarò di voler vedere le canzoni di John Lennon apprezzate da una "nuova generazione" che "l'avrebbe resa parte della loro vita invece che una reliquia del lontano passato". 

È stata la prima e unica pubblicità della storia a usare una canzone originale del gruppo e non una cover, e suscitò scalpore su vari fronti. George Harrison più di tutti contrastò la commercializzazione del brano e anche l'opinione pubblica si inserì nel dibattito. La rivista Time scrisse: "Mark David Chapman lo ha ucciso (John Lennon ndr). Ma ci sono voluti un paio di dirigenti discografici, un'azienda di scarpe da ginnastica e i suoi fratelli più cari per trasformarlo in uno scrittore di jingle". La stessa Apple Records fece causa allo spot per 15 milioni di dollari e l'anno successivo il videoclip originale venne ritirato e sostituito.

Lo spot ottenne un enorme successo e nei successivi due anni, le vendite di Nike raddoppiarono: già nel 1991 l’azienda deteneva il 29% del mercato delle scarpe sportive.

Il docente di marketing della Royal Holloway University of London, Alan Bradshaw, ha scritto a riguardo: "Il fatto che oggi così tanti di noi indossino quelle che chiamiamo ormai sneakers soltanto perché John Lennon decise, nel 1968, di scrivere una canzone che trattasse dei temi politici del momento, ci ricorda che quando cultura e politica si incontrano nel mondo dell’advertising, i risultati possono essere davvero inimmaginabili".

Considerato una pietra miliale nel mondo dell'advertaising, questo spot ha cambiato per sempre la percezione della pubblicità  e della stessa musica pop nella cultura popolare.